Biografia

Rodolfo Viola nasce a Milano nell’agosto del 1937.

Si appassiona e si interessa alla pittura in giovanissima età studiando appassionatamente da autodidatta. Sono gli anni del fermento culturale e sociale che cicatrizza i profondi traumi della seconda guerra mondiale, caratterizzati dalla voglia di riscatto e di rinnovamento. Nel campo dell’arte menti sensibili partirono dalle lezioni del cubismo, del futurismo, del surrealismo, della pittura metafisica e dell’astrattismo per liberarsi verso nuove forme espressive.

In questa cornice storica Rodolfo Viola sviluppa i primi tratti della sua personalissima poetica. Acuta sensibilità emotiva, intuito e una incontenibile energia vitale, vengono trasmutate con semplicità e naturalezza in fluida tecnica pittorica. Veementi pennellate, segni a spatola disegnano con espressiva dinamicità architetture astratte, paesaggi emozionali che amplificano gli orizzonti e parlano al nostro io interiore.

E’ solo diciottenne quando nel 1955 partecipa ad un concorso di pittura con il quadro Bosco in fiamme, ottenendo il primo premio e attirando l’attenzione dello storico, saggista e giornalista Amedeo Montemaggi che promuove una sua esposizione al leggendario Grand Hotel di Rimini. Sul quotidiano al Resto del Carlino, in un articolo a commento della mostra verrà definito “enfant prodige”.

Nel 1957 apre il primo studio a Milano in Via Neera n°8, la sua pittura è nuova, istintiva, violenta e raffinata al tempo stesso. Rappresenta poeticamente luoghi e non luoghi emozionali. Le sue visioni astratte esprimono un senso di latente realtà e si fanno tramite di un messaggio di affermazione di una dimensione di appartenenza universale delineando la sua impronta futura.


Sono i tempi delle frequentazioni dei ritrovi di giovani artisti, come la “Latteria” delle sorelle Pirovini o il Bar Giamaica, dove nascono amicizie e sodalizi che tracceranno la storia dell’arte e della cultura italiana. Tra le sue frequentazioni troviamo Sergio Dangelo (cofondatore con Enrico Baj del Movimento arte nucleare), Davide Boriani (fondatore del Gruppo T ed esponente di spicco dell’arte cinetica)e Filippo Degasperi (Astrarte).

Nel 1963 partecipa al premio Suzzara con il dipinto Fonderia dall’alto, l’esposizione viene riproposta lo stesso anno al Museo di Arte Moderna di Parigi per il XXI Salon Populist.

Una recensione sulla rivista francese la La Revue Moderne des arts da parte di Fernand Tamier coglie l’essenza del suo lavoro in queste parole: “Il fascino della pittura di Rodolfo Viola enfatizza la forma stessa di un concetto: “L’universo è nell’uomo e non manca di potere, dinamismo ed armonia”.

Filippo Schettini uno dei più importanti imprenditori culturali dell’area ambrosiana lo invita ad esporre i suoi lavori nell’omonima galleria in via Montenapoleone a Milano. La mostra riscuote notevole successo di critica e di pubblico e lo porta ad una intensa attività espositiva nelle più importanti gallerie italiane. Queste esperienze, lo espongono inevitabilmente alle dinamiche che muovono il mercato dell’arte e lo allontanano dalla responsabilità etica che sente nei confronti del ruolo del suo lavoro e dei fruitori della sua arte. Una consapevolezza che si fa sempre più crescente e che condizionerà le sue scelte future.

Nel 1965 da così vita con la complicità di Hilde Schieder (animatrice insieme al marito Severo Savioli di un’indimenticabile stagione della riviera romagnola fulcro estivo della vita mondana e culturale dell’italia di quegli anni) al Piccolo Museo di Arte Moderna di Riccione, un esperimento di entusiasmo verso l’arte di quel periodo. Lo spazio ospita nei due anni di apertura opere di Dova, Crippa, Fontana, e dello stesso Rodolfo Viola.

Perseguendo l'impulso di una sempre più crescente esigenza di autonomia espressiva, nel 1966, inizia finalmente il suo libero percorso aprendo la storica Galleria d'arte Strasburgo.

Situata nel centro pulsante di Milano, nell'omonima galleria progettata dall'Architetto Luigi Caccia Dominioni la galleria è uno spazio contemplativo e propositivo, il baricentro di incontri con l'arte di Rodolfo Viola, cornice di ammirevoli iniziative con il coinvolgimento di colleghi artisti, musicisti, scrittori, amici e appassionati, dove si delineano spontaneamente alcuni dei concetti che troveremo più avanti alla base dell’Universalismo.

La “Galleria Strasburgo” è un invito alla contemplazione, all’immaginazione, in un dialogo spontaneo e diretto con il suo lavoro. Il corpo espositivo di un pensiero che parla silenziosamente ed educatamente con la città da oltre cinquant’ anni e che prosegue ancora oggi negli spazi di Corso San Gottardo 19.

Il valore della sua pittura è riconosciuto in Italia e all’estero, le sue opere figurano al fianco di autori quali: Allan Kaprow, Davies Arthur Bowen, Hans Arp, Max Ernst, Roberto Crippa, Gianni Dova, Lucio Fontana, Bruno Cassinari, Enrico Baj, Mario Sironi, Renato Guttuso.

Un significativo riconoscimento istituzionale di questo periodo è promosso dalla Repubblica di San Marino che nel 1969 dedica per la prima volta ad un pittore contemporaneo una serie di francobolli riproducenti tre sue opere: Veduta del monte Titano, Veduta del molo di Riccione, Veduta del molo di Rimini. Le opere fanno parte della collezione del Museo di Arte Moderna di San Marino e sono oggi esposte al pubblico nei palazzi dei Musei di Stato.

André Verdet, uno dei protagonisti della cultura e dell'arte francese del XX secolo, critico e artista dalle mille sfaccettature, amico di Prevert, Picasso e Matisse, Chagall, Braque, durante una sua visita a Milano viene a contatto con il lavoro di Rodolfo Viola a cui dedica spontaneamente un brillante testo che farà da introduzione alla sua prima raccolta monografica data alle stampe nel 1971. Un ritratto pittorico nel quale rinviene l’evocazione di un mondo primordiale che distilla i valori essenziali dell’uomo attraverso il sogno.

L’insieme di queste esperienze, incontri e consapevolezze si definirà, dilatandosi, nella stesura del Manifesto dell’Universalismo che ha come primi promotori e firmatari Peter Maag (direttore d’orchestra), Giuseppe Marotta (scrittore), Carlo Mauri (esploratore) e Franco Zeffirelli (regista). Il manifesto è un invito, quasi una preghiera a considerare e a vivere l’arte come un valore universale. Un incoraggiamento ad abbandonare le sovrastrutture critiche per ricongiungersi autonomamente e armonicamente alla bellezza che ognuno di noi porta dentro di sé e infine a collaborare per immaginare e progettare un mondo migliore “che assomigli all’essenza più pura del nostro essere”. Il manifesto richiama ad un’arte comprensibile a questi valori universali e alla collaborazione tra le diverse discipline artistiche.

Il Comune di Montecatini a nome del Sindaco Enrico del Rosso se ne fa coraggiosamente promotore con l’istituzione del Museo dell'Universalismo: da Rodolfo Viola al futuro.

La presentazione guidata da Enzo Tortora alla presenza di Lino Montagna si svolge a Palazzo Sormani a Milano nel 1974. Partecipa allo studio e alla divulgazione dei principi dell’universalismo anche l’amico e filosofo Silvio Ceccato.

Il 7 febbraio 1979 riceve il prestigioso premio internazionale La Madonnina insieme al poeta Giovanni Testori, all'industriale Bruno Buitoni, allo psicologo Franco Fornari, al giornalista Ruggero Orlando e al futuro premio Nobel per la medicina Godfrey Hounsfield. In quell’occasione a capo della giuria siederà proprio il presidente del comitato dei premi Nobel Rolf Luft.

Pierre Restany, uno dei maggiori animatori del dibattito culturale e artistico della seconda metà del secolo, fondatore del Nouveau Réalisme, frequenta periodicamente Milano dove collabora con la Galleria Apollinaire e importanti realtà editoriali italiane. Vicino di indole e per natura ai concetti dell’universalismo, propone un’ interessante lettura del lavoro di Rodolfo Viola con un testo che farà da introduzione alla sua seconda monografia e che uscirà in due volumi nel 1983. Il secondo volume porta la firma di Silvio Ceccato.

Nel 1986 è tra gli artisti chiamati dall’Arcivescovado e dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano a realizzare un’opera per la celebrazione del 6° Centenario dalla sua fondazione, la sua opera è scelta per rappresentare il manifesto celebrativo e diventerà una dei suoi quadri più iconici e conosciuti oltre a identificare pienamente il legame profondo che lega l’artista alla sua città.

Affascinato profondamente dal mare dedicherà a questo tema parte della sua produzione.
Il mare diventa messaggero dell’inconscio e della libertà. Nei suoi lavori la natura con la sua forza è espressione tangibile dell’energia vitale di cui anche l’uomo è parte protagonista. Per questo motivo viene chiamato a seguire ufficialmente alcune edizioni della regata internazionale di vela America's Cup e con il suo stile inconfondibile tradurrà in iconiche e spettacolari rappresentazioni barche a vela che sfidano il mare e che si sfidano tra loro.

Pregevoli iniziative lo vedono coinvolto nella sensibilizzazione verso i linguaggi dell’arte e la promozione dei concetti contenuti nel Manifesto dell’Universalismo come ad esempio nella rassegna Musica e immagine alla Scala di Milano, o alla collaborazione con il Maestro Bruno Canino in Note e colori per un concerto all’unisono di invisibile armonia o ancora per il convegno internazionale Oltre le colonne d’Ercole il mare tra storia e Universalismo nel quale è relatore insieme al filosofo Giulio Giorello, Giovanni Giraldi, Michele Ciliberto.

Nella sua vita ha incontrato e conosciuto diversi protagonisti del nostro tempo da Charlie Chaplin a Federico Fellini, da Rod Laver a Ivan Lendl, da Giorgio De Chirico a Henry Moore.

La notorietà e i riconoscimenti non sono però mai stati il veicolo della sua affermazione.
Rodolfo Viola si distingue per la purezza di intenti e il carattere dimostrato in sessant'anni di entusiasmante pittura. Ogni tela è un gradino verso il merito esclusivo della genuinità, senza filtri, elucubrazioni, senza debiti di riconoscenza, esclusivamente per il valore delle opere, con gli estimatori e i collezionisti.

Rodolfo Viola è una umanissima presenza del nostro tempo che con coerenza, eleganza e discrezione ha attraversato la storia dell’arte del novecento portando avanti il suo messaggio universale. Un’artista e una persona capace di farci credere a quelle trasformazioni senza rumore che realmente creano armonia e solidarietà.


Bibliografia

  • Welma Sorrentino, Pittori contemporanei, Gran Mondo, ottobre 1962, n°58.

  • Mario Lepore, Mostre d'arte, Corriere della Sera, Giovedì 3 maggio 1963.

  • XVI Premio Suzzara. Lavoro e lavoratori nell'arte (Suzzara, 15-29 settembre 1963). Suzzara, Arti Grafiche Bottazzi & C., 1963

  • 21° Salon Populiste : la peinture populiste : Musée d'art moderne Paris, du 27 mai au 16 juin 1963

  • Fernand Tamier, La Revue Moderne des art e de la vie Paris 1963

  • Mario Portalupi, La città miraggio di Viola in "rosso", La Notte, 6 settembre 1967.

  • Garibaldo Marussi, Rodolfo Viola, LE ARTI, 5 maggio. 1968.

  • Gli anni 60 dell’arte italiana Vol. I edizioni studio d’ arte piacenza 1968. UTEP

  • Catalogo Bolaffi d'Arte Moderna 1968 – Giulio Bolaffi Editore

  • Peter Boggia, La rassegna a Rapallo di pittura “800 e 900”. Il Lavoro - Genova, 19 luglio 1969.

  • Sui francobolli i quadri di Rodolfo Viola , Corriere della Sera, 9 settembre 1969

  • Enciclopedia universale della pittura moderna, Vol V.  SEDA, 1970.

  •  Premio Torino, Corriere della Sera, Sabato 24 gennaio 1970, p.9.

  • Mostra di Rodolfo Viola alla Galleria Astrolabio di Roma Il Popolo, Giovedì 12 marzo 1970, p.6

  • André Verdet, Rodolfo Viola, SAES, 1971.

  • Andrè Verdet / Garibaldo Marussi, Collana arte contemporanea: Rodolfo Viola, Torino, Edizioni Arte centro Quaglino, 1972.

  •  R.B. Rodolfo Viola pittore del vento, La Nazione, Giovedì 28 dicembre 1972.

  •  Premio pittura città di Montecatini, Corriere della Sera, Giovedì 10 ottobre 1974,p.7.

  • Bugatti, Carlo Emanuele - Kroese, Puck,  Guida all’Arte Contemporanea. Esperienze dell’avanguardia e della figurazione. Edizioni Bugatti, Ancona 1974

  • Gianfranco Carmignano, Un museo a Montecatini per il maestro dell'universalismo, Epoca, 29 marzo 1975.

  • Bonita Bianco, Metti una sera a cena con la “ex” di Kissinger, Corriere della Sera, Milano, Venerdì 20 giugno 1975. p.14

  • Vip in festa dal pittore chic, Corriere della Sera, 14 maggio 1975.

  • Supercalcio all’Arena con i big dello spettacolo, Corriere della Sera, mercoledì 1 ottobre 1975, p.10

  •  CHE NAZIONALE, Corriere della sera, Giovedì 2 ottobre 1975.

  • Arte Italiana nel il mondo Volume 5, Celit, 1978

  •  La consegna dei premi “La Madonnina”, Corriere della Sera, Mercoledì 31 gennaio 1979.Silvio Ceccato, Il museo dell'Universalismo, Prima Pagina, 15 febbraio-15 marzo 1982, p. 7.

  • Miracolo” di un pittore contro il malcostume nell’arte, Prima Pagina , 15 febbraio -15 marzo 1982, p.7

  • Lino Rossi, I luminosi riflessi del futuro nella Milano di Rodolfo Viola, Il Giorno, 19 novembre 1983, p.30.

  • Pierre Restany, Rodolfo Viola, Nova Milanese, Litolega, 1983.

  • I Capolavori: Enciclopedia della pittura universale, Vol 10, il XX Secolo, Milano, Edizioni del Drago, 1985.

  • L’apertura del portone dà il via alle cerimonie, Corriere della Sera, 23 marzo 1986.

  •  Le imprese di azzurra in cornice, Corriere della Sera, Giovedì 23 ottobre 1986, p.33

  • Questi i vincitori del premio “numeri uno” di ogni campo, Corriere della Sera, Martedì 11 novembre 1986, p.31.

  • In tribunale il manifesto di Italia 90. Il Giornale, Mercoledì 11 maggio 1988.

  • L’universalismo approda a Mauritius, Prestige dicembre/gennaio 1993/1994, pp. 54-55.

  • Harper's Bazaar, L'Universalismo in Galleria Strasburgo, aprile 1994, pp. 113-115.

  • Giusto Ferronato, La barca di Prada è già un’opera d’arte, La Gazzetta dello Sport, Mercoledì 15 dicembre 1999, p.23

  •  Gian Marco Walch, Luna Rossa sfreccia in via Durini, Il Giorno, Giovedì 27 gennaio 2000, p.42

  • The Mediterranean as a cultural unit, Times of Malta, 21 luglio 2002.

  • Pia Capelli, Il ritratto: Rodolfo Viola, 55 anni di arte al lavoro, Libero, 7 giugno 2006.

  • Alberto Mattia Martini, The Art Within, Luxury magazine,n°2/2007, pp. 96-103.

  • Who's Who in Italy, Sutter's international red series, Milano, Who's Who in Italy s.r.l, 2008.

  • Wikipedia : https://it.wikipedia.org/wiki/Rodolfo_Viola


Premi:

  • 1975 Primo Premio “Città di Torino”

  • 1979 Premio Internazionale “La Madonnina”

  • 1984 Premio The Oner

  • 1988 Premio Rosa Camuna  lombarda